
01 Lug Scarti EPS: un problema su cui riflettere.
Il polistirolo è utile e versatile, le sue applicazioni sono numerose e varie. Tuttavia essendo un materiale plastico ci vuole un’attenzione di riguardo per gestirlo una volta prodotto, soprattutto in fase di smaltimento. E’ noto infatti che uno smaltimento scorretto dell’EPS non solo è dannoso per l’ambiente, ma può anche comportare salate sanzioni dall’organo di vigilanza preposto.
In realtà un’ampia gamma di soluzioni garantiscono agli scarti di polistirolo di poter essere gestiti nel modo più adatto dal punto di vista ecologico, a seconda della necessità oggettiva. Il problema legato alla gestione degli scarti dei materiali da costruzione in EPS non è immediato, anche perchè la longevità del polistirolo usato in ambito edile riduce al minimo i residui (si considera che il ciclo di vita di un edificio è di almeno 50 anni). Ciò nonostante gli scarti di materiali da costruzione in EPS possono essere utilizzati in vari modi:
- ridotti in granuli e miscelati con EPS vergine per produrre altro materiale, in modo da abbattere i costi di produzione;
- ritrasformati in granuli e utilizzati per fabbricare oggetti di uso quotidiano (appendiabiti, panche, attrezzature per ufficio e molto altro)
- possono essere lavorati con calcestruzzo ed ottenendo un materiale leggero, utile nella creazione di elementi murari interni.
- possono essere utilizzati per produrre rivestimenti interni (piastrelle leggere ed intonaci isolanti).
Ma le sue possibilità non finiscono qui: il polistirolo EPS può essere usato in agronomia, per il drenaggio dei suoli o come additivo di compostaggio. Sono allo studio sistemi di smaltimento che permetteranno all’EPS di essere riconvertite e riutilizzate, contribuendo alla riduzione del consumo di risorse naturali